Il tono di voce… di una URL.
Al corso di web writing, l’altro giorno, ho raccolto una piccola ma significativa testimonianza sul tono di voce.
Arrivati alla slide dedicata, prende la parola uno dei presenti:
Posso confermare l’importanza del tono di voce per esperienza diretta.
Ogni volta che compro qualcosa su Ebay, l’unica vera discriminante che uso per la scelta, dopo il prezzo, è il tono di voce del venditore nelle sue comunicazioni.
In fondo, a pensarci bene, è ciò che facciamo nella vita reale, quando preferiamo un edicolante a un altro, per esempio.
Il giornale è sempre lo stesso, ma ci fermiamo più volentieri in un posto piuttosto che un altro perché ci piace di più una persona piuttosto che un’altra.
E’ qualcosa di fortemente insito nelle nostre personalità, che vive in tutto ciò che facciamo.
Il fatto che si chiami “tono di voce” è interessante perché denota come chiunque comunichi, in qualsiasi modo, abbia sempre una voce, anche se la forma della comunicazione non è parlata. (E si sa, da quando ce l’ha spiegato Watzlawick, che non si può non comunicare).
Io mi porto dietro queste cose dalla pubblicità, ambiente in cui non è strano sentir parlare del tono di voce di una pagina stampa, o di un brand.
Figuriamoci su Internet, dove la voce di ognuno ha spesso l’autenticità dell’immediatezza… sto pensando ai social network, e mi sovviene che da ieri si può inserire il proprio nome nell’indirizzo del proprio profilo su Facebook.
Così si migliora il tono di voce di quella url, no?…
Guardate che differenza:
https://www.facebook.com/profile.php?id=716704322&ref=nf#/profile.php?id=745573618&ref=name
https://www.facebook.com/massimo.carraro
Incontrando queste due URL su un biglietto da visita, quale delle sue digitereste più volentieri?