Ma dove vogliamo andare?
Banda larga e diffusione di Internet sono solo alcuni dei parametri aggiornati usciti in questi giorni sia per l’Europa sia per l’Italia. Inutile dire che la situazione è piuttosto allarmante.
Riportiamo qui qualche dato che dovrebbe dare un panorama adeguato della situazione in cui versa l’Italia:
- Individui che non hanno mai avuto acceso a Internet (16-74 anni) – Dal 2014
L’italia è al terzo posto sorpassata solamente da Romania, Bulgaria e Grecia (Fonte Commissione Europea).
- Aziende (con almeno 10 addetti ed escluse quelle del settore finanziario) che utilizzano Internet per la vendita (e-commerce).
Anche qui l’Italia è al 4° ultimo posto seguita soltanto da Bulgaria, Olanda e Lussemburgo.
- Diffusione della banda larga (>= 30Mbps)
Qui addirittura siamo al penultimo posto seguiti dalla sola Croazia!
- Sarebbe almeno confortante pensare che negli ultimi anni stiamo migliorando ma anche questa speranza è da contraddire vedendo l’evolversi della banda larga negli ultimi 4 anni:
Abbiamo semplificato un po’ il grafico per non sovrapporre troppi paesi (per un dettaglio rimandiamo al solito sito dell’Unione Europea).
Uno dei pochi settori in cui non dobbiamo vergognarci è il numero di SIM card per 100 abitanti in cui siamo ai primi posti, non solo in Europa ma nel mondo intero.
Purtroppo altri dati dicono che la diffusione del mobile è sì in crescita ma fortemente legata ad un utilizzo degli smartphone per accedere ai social – in particolare WhatsApp e Facebook.
- E qui entra in gioco l’ultimo fattore che forse più di tutto ci sta a cuore e cioè la mancanza di competenze.
La mappa qui sopra riporta le persone che posseggono competenze digitali nei seguenti settori: informazione, comunicazione, creazione di contenuti e problem solving nei vari paesi.
Il quadro si sta facendo sempre più chiaro e a mio avviso agghiacciante… gran parte del paese che non accede a Internet, bassa diffusione della banda larga, poca propensione delle aziende a essere presenti su Internet, mancanza di competenze nei lavoratori.
A livello di Comunità Europea l’agenda prevede una serie di obiettivi da raggiungere che sono dettagliati nell’infografica riportata.
Come è possibile vedere per l’Italia molti di questi sembrano veramente irraggiungibili.
Qualche notizia buona c’è anche e in particolare sembriamo in buona posizione per quanto riguarda le aziende:
- Diffusione di informazioni su Internet da parte delle aziende (infocommerce): 10° posto (su 28)
- Diffusione tecnologie legate all’RFID: 12° posto (su 28)
- Utilizzo di social Media: 19° posto (su 28)
E per quello che concerne la pubblica amministrazione:
- Scambio di dati medici: 12°posto (su 28)
- Open Data: 9° posto (su 28)
Per una situazione completa del nostro paese è possibile scaricare questo report con l’indice europeo DESI (Digital Economy and Society Index) di cui riportiamo qui sotto la versione grafica riassuntiva:
La cosa che purtroppo fa più arrabbiare e meno sperare per il futuro è che più passa il tempo e più le cose peggiorano e perdiamo posizioni nei confronti degli altri paesi europei.
Per chi volesse trastullarsi un po’con grafici e dati, consigliamo il sito dell’Agenda Digitale per l’Europa che è una vera miniera di informazioni e di dati facilmente interrogabili.
Terminato questo lungo excursus sulla situazione italiana, rimaniamo sempre più convinti che l’unica soluzione sia rimboccarsi le maniche, imparare il più possibile e darsi da fare.
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