Google Trends: come sfruttarlo al meglio
Chi si occupa di Web Writing e SEO sa che scalare anche di una sola posizione la SERP (Search Engine Results Page) (la pagina dei risultati di Google), significa conquistare click e quindi lead, clienti o vendite.
Ecco che diviene fondamentale scegliere le parole chiave su cui puntare. Tra i tanti strumenti a disposizione gratuiti o a pagamento oggi diamo spazio a Google Trends perché è facile da utilizzare, è gratuito e spesso è un po’ snobbato.
Google Trends è un’enorme banca dati che raccoglie tutte le ricerche effettuate tramite Google, visualizzabili in base e diversi filtri:
- paese;
- intervallo temporale;
- categorie;
- tipologia di ricerca: testo, immagini, news, Youtube e Shopping.
Google Trends non risolve tutti i problemi e, come molti tool di questo tipo, più si scende nel dettaglio mettendo filtri e vincoli e più si incorre nella possibilità di non trovare risultati o di avere dati insufficienti, anche se va sottolineato che anche questa è una informazione preziosa.
Prima di vedere qualche consiglio per utilizzare al meglio ricordiamo che Google Trends non mostra il numero di ricerche assolute impostate dagli utenti ma solamente un trends rapportato al valore maggiore che è fissato a 100.
1 – Individuare i trend in declino o aumento
Individuare le ricerche in declino o in aumento di solito è una spia di un più generale declino della domanda relativa a quel dato bene o servizio. Nel grafico sotto le ricerche per la parola chiave Bitcoin.
Come è possibile vedere, il trend riflette in maniera abbastanza impressionante il valore della criptomoneta nel tempo.
Scorrendo la pagina si possono vedere anche le regioni italiane in cui la parola chiave è più o meno cercata e gli argomenti e le ricerche correlate. Non male avere tutte queste informazioni con un solo click!
2 – Le ricerche correlate
Google Trends è molto utile anche per scoprire quali sono gli argomenti e le ricerche correlate ad un termine inserito. Tornando ai nostri Bitcoin, ecco un elenco dei primi 25 argomenti e 25 parole chiave su cui puntare. Ottime fonti per scrivere articoli che possono portare potenzialmente un buon traffico!
3 – La keyword giusta
A volta è una lettera a fare la differenza: email o e-mail? Counseling o counselling? Scegliere e puntare tutto sulla variante meno usata può essere un problema soprattutto se decidiamo di inserirla nel nostro nome a dominio.
4 – Come siamo messi con la concorrenza?
Possiamo anche confrontare la notorietà dei nostri concorrenti – meglio ancora, paragonandoli a noi stessi. Ricordiamo che Google Trends non fornisce valori assoluti ma appunto trends di ricerca, per cui per renderci conto di quanto un termine / argomento sia ricercato, è sempre opportuno paragonarlo con uno simile.
5 – Quali sono le domande più frequenti e come vanno impostate?
Sappiamo bene che per primeggiare su Google occorre sfruttare la coda lunga. Ed ecco perché con i nostri “contenuti” dobbiamo cercare di replicare le domande degli utenti. Ma quali sono le domande che i navigatori si fanno più di frequente? Dove? Cosa? Quando? Sbagliato: Come?
Inserendo pronomi o avverbi interrogativi nelle caselle di ricerca, Google Trends ci permette di scoprire come vengono formulate più spesso le domande:
Vediamo, per esempio, che le domande più frequenti iniziano con “Come” e “Cosa”, almeno per quanto riguarda le ricerche in Google.
6 – Individuare i picchi di interesse e l’eventuale stagionalità
Se vendiamo panettoni e vogliamo assicurarci una buona visibilità, il periodo propizio per attivarci online (come in questo caso è del tutto ovvio) è dicembre, come confermano le ricerche Google del 2017. Google Trends indica anche gli andamenti regionali, con una mappa interattiva dell’Italia: scopriamo così che l’interesse per la ricerca “panettone” è massimo in Campania e Molise (evidenziate con un colore intenso), seguite da Basilicata e Lombardia.
Insomma, se è vero che Google Trend non ci permette di conoscere le query esatte inserite dagli utenti, è vero anche che ci consente comunque di accedere ad un numero pressoché infinito di dati e di categorizzarli ora in base a un filtro, ora in base ad un altro. L’importante è adottare un approccio versatile e pensare (e cercare!) fuori dagli schemi.
7 – Indagini di mercato
Ovviamente non stiamo cercando di far passare Google Trends per un sistema per condurre indagini di mercato, ma è comunque interessante notare le ricerche fatte dagli italiani nel periodo delle elezioni del 2018 e soprattutto le ricerche correlate ad esempio per il movimento 5 stelle!
8 – Acquisire nuovo traffico
Se siamo alla ricerca di contenuti con cui portare traffico sul nostro sito, la funzione base di Google Trends è quella che fa al caso nostro, perché ci permette di vedere le ricerche più gettonate oggi e nei giorni passati. L’aggiornamento è praticamente in tempo reale.
9 – Le classifiche
Dal burger menu laterale sinistro, si possono scegliere anche le classifiche per vedere le query più utilizzate per paese e per anno, suddivise per argomento. Anche questo potrebbe essere una buona fonte di idee per post di successo.
10 – Qualche funzione in più di Google Trends
Google Trends offre una serie di funzioni assai utili:
- Selezione Nazione o Tutto il mondo;
- Intervallo di tempo;
- Esportazione dei dati in file testo delimitato da virgole (CSV);
- Possibilità di vedere i dati suddivisi per regioni e / o città sia su cartine sia in modo analitico regione per regione;
- Condivisione di un pannello dei risultati;
- Possibilità di incorporare una ricerca direttamente in una pagina web (vedi qui sotto la ricerca per “Magento”, “Prestashop” e “Woocommerce””).