Google Ads ottimizzazioni: AI or Not AI?
La gestione di un account Google Ads può seguire due strade distinte: affidarsi all’Intelligenza Artificiale di Google per automatizzare gran parte delle attività o optare per un approccio tradizionale, che prevede un controllo manuale e un’ottimizzazione dettagliata delle campagne.
Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende da diversi fattori, come il tipo di business, il budget disponibile e le competenze del team di marketing.
Cercheremo di fare qualche considerazione sui punti di forza e le criticità di ciascun approccio, con consigli pratici su quando preferire uno all’altro, posto che ovviamente si potranno adottare approcci misti.
Confronto tra gestione Google Ads con AI e gestione manuale
Aspetto | Gestione con AI | Gestione manuale |
---|---|---|
Pro | – Gestione meno onerosa in termini di tempo. | – Maggiore controllo su ogni elemento della campagna. |
– Ottimizzazione automatica basata su dati in tempo reale. | – Personalizzazione estrema di annunci e strategie. | |
– Adatta per campagne complesse con budget elevati. | – Ideale per target di nicchia o strategie particolari. | |
– Integrazione con Smart Bidding e Performance Max per risultati rapidi. | – Capacità di intervenire su ogni aspetto, dagli annunci ai gruppi di parole chiave. | |
Contro | – Maggiore dipendenza dagli algoritmi di Google, di cui comunque non si conoscono i dettagli. | – Necessità di tempo e risorse per l’ottimizzazione costante. |
– Rischio di allocazione inefficace del budget in campagne non monitorate. | – Complessità nel gestire molteplici campagne contemporaneamente. | |
– Limitata personalizzazione delle strategie. | – Rischio di errori e scelte subottimali se non si hanno competenze avanzate. | |
Quando utilizzarla | – Budget elevati e necessità di gestire molteplici campagne su larga scala. | – Budget limitati o necessità di ottimizzare campagne su target molto specifici. |
– Mancanza di competenze interne approfondite di gestione manuale. | – Quando si vuole avere il pieno controllo e sfruttare expertise avanzate. |
Quando scegliere uno o l’altro?
AI: l’Intelligenza Artificiale è ideale per aziende con obiettivi ampi, target diversificati e budget sostanziosi, che possono beneficiare dell’automazione per risparmiare tempo e ottimizzare in modo dinamico. È particolarmente utile quando si utilizzano strumenti avanzati come Smart Bidding e Performance Max.
Gestione manuale: la gestione tradizionale è consigliata per business di nicchia, dove è necessario un controllo approfondito e una personalizzazione delle strategie che l’AI non è in grado di garantire. È la scelta giusta per chi dispone di competenze specifiche o un team dedicato alla gestione delle campagne. La gestione manuale diviene una strada quasi obbligata quando si hanno budget limitati e il tempo necessario per raccogliere dati che siano statisticamente affidabili, richiederebbe tempi troppo lunghi.
Gestione manuale campagne Google Ads: le prime ottimizzazioni
Senza nessuna pretesa di completezza o di rilevare “trucchi” miracolosi, mi limito a fornire qualche spunto su cui iniziare a lavorare nel caso si scelga una ottimizzazione manuale.
Annunci “Eccellenti”
Gli annunci delle campagne devono essere tutti in stato Eccellente. Per una verifica veloce è sufficiente mostrare nel report degli annunci lo stato dell’annuncio (da Google Ads > Campagne > Annunci selezionare Colonne e aggiungere Efficacia dell’Annuncio).
Possiamo così controllare che tutti gli annunci attivi abbiano l’efficacia dell’annuncio Eccellente.
Se si trovano in altri stati occorre provvedere ad ottimizzarli verificando che:
- Siano compilati tutti i Titoli e le Descrizioni e contengano le parole chiave scelte (nel caso di campagne sulla Rete di Ricerca).
- Siano presenti le immagini necessarie in tutti i formati consigliati: orizzontale, verticale e quadrato.
- Ci sia il nome dell’attività e il relativo logo.
- Nel caso siano previsti i Video siano presenti in tutti i formati: rettangolare, quadrato e orizzontale.
- Se il caso, aggiungere estensioni per gli annunci quali Sitelink, Callout, Snippet strutturati e Offerte.
- Se possibile, specificare il numero di telefono per le Chiamate.
Attenzione: nel caso si siano bloccate le posizioni di uno o più Titoli o Descrizioni è improbabile che l’annuncio possa essere in stato Eccellente.
Il Punteggio di Qualità (Quality Score)
Una volta che tutti gli annunci sono in stato Eccellente possiamo passare a verificare il Quality Score. Nel caso in precedenza molti annunci fossero in uno stato non eccellente consigliamo di lasciare passare un po’ di tempo per dar modo a Google di allineare il punteggio di qualità con il nuovo stato degli annunci.
Il Punteggio di qualità (da 1 pessimo a 10 ottimo) è la metrica assegnata da Google Ads ad ogni parola chiave dei gruppi di annuncio e riflette la qualità complessiva dell’esperienza che l’annuncio e la landing page offrono agli utenti in relazione alla parola chiave.
Perché il Quality Score è così importante? Perché influisce direttamente su:
- Costo per Clic (CPC): un punteggio più alto può ridurre il costo per clic, perché Google premia gli annunci di alta qualità con un ranking migliore a un costo inferiore.
- Posizionamento dell’Annuncio: un punteggio di qualità elevato aiuta a ottenere posizioni migliori negli annunci senza aumentare l’offerta.
- ROI della Campagna: migliorare il Quality Score contribuisce a massimizzare l’efficienza della spesa pubblicitaria.
Principali fattori che Influenzano il Quality Score
Il punteggio di qualità si basa su tre componenti principali:
- CTR Previsto (Expected Click-Through Rate): indica quanto è probabile che un utente clicchi su un annuncio per una determinata parola chiave. Dipende dalla rilevanza della parola chiave, dalla struttura dell’annuncio e dalla qualità del testo dell’annuncio.
- Rilevanza dell’Annuncio (Ad Relevance): dipende da quanto il testo dell’annuncio è pertinente alla query dell’utente e alla parola chiave utilizzata. Gli annunci devono essere specifici e in linea con l’intento di ricerca dei navigatori.
- Esperienza della Pagina di Destinazione (Landing Page Experience): valuta la qualità della landing page rispetto alla query dell’utente. Una pagina veloce, ben strutturata, con contenuti pertinenti e ottimizzata per dispositivi mobili, migliora il punteggio.
Come Migliorare il Quality Score?
La prima cosa è verificarlo mostrando le relative colonne. Nella visualizzazione in cu sono mostrate le parole chiave (Campagne > Segmenti di pubblico, parole chiave e contenuti > Parole chiave per la rete di ricerca) con il tasto Colonne > Punteggio di qualità spuntare Punteggio di qualità, CTR previsto, Esper. Pag. dest. e Pertinenza degli annunci. Eventualmente è possibile vedere anche lo stato inziale del periodo scelto mostrando i corrispondenti con (cron).
Vediamo come può essere migliorato.
1 – Ottimizzare il CTR Previsto
- Scrivere annunci rilevanti con call-to-action chiare e che attirino l’attenzione di chi cerca rispondendo esplicitamente all’intento di ricerca dell’utente.
- Usare le estensioni degli annunci (es. sitelink, callout, recensioni) per aumentare la visibilità.
- Sperimentare titoli e descrizioni personalizzati per migliorare il CTR.
2 – Aumentare la Rilevanza dell’Annuncio
- Utilizzare parole chiave specifiche e corrispondenze esatte (exact match) quando quelle a corrispondenza generica attirano un pubblico troppo vasto con intenti differenti.
- Creare gruppi di annunci tematici con parole chiave strettamente correlate.
- Personalizzare il testo dell’annuncio includendo la parola chiave o le sue varianti.
3 – Migliorare l’Esperienza della Landing Page
- Pertinenza: assicurarsi che la landing page rispecchi esattamente l’intento dell’annuncio e della parola chiave.
- Velocità di caricamento: usare strumenti come Page Speed Insights o GtMetrix per ottimizzare la velocità della pagina.
- Mobile-friendly: adottare un design responsive per offrire un’esperienza ottimale anche su dispositivi mobili.
- Chiarezza e facilità d’uso: rendere il percorso dell’utente semplice e guidarlo verso l’obiettivo desiderato (form, acquisto, ecc.).
4 – Monitorare e Analizzare i Dati
- Controllare periodicamente il punteggio di qualità a livello di parola chiave nel proprio account Google Ads.
- Identificare le parole chiave con punteggi bassi e analizzare quale dei tre fattori principali è carente (CTR, rilevanza, landing page).
- Usare A/B test per verificare le modifiche (ad esempio, nuovi annunci o layout della landing page).
5 – Utilizzare Parole Chiave Negative
- Escludere i termini che attirano clic non pertinenti migliorando così il CTR medio della campagna.
Strategia Continuativa
Il punteggio di qualità non è statico; varia in base alle prestazioni e alle modifiche nel comportamento degli utenti. È buona norma monitorarlo regolarmente e adottare un approccio iterativo per perfezionare ogni aspetto.
Un investimento costante nel miglioramento del Quality Score porta benefici non solo nel breve termine, ma crea una base solida per campagne pubblicitarie di lungo successo.
CPC molto superiori alla media
Per tutte le campagne sulla Rete di Ricerca occorre verificare il CPC (costo per Clic) medio della campagna e poi esaminare l’elenco delle Keyword scelte e ordinare per CPC in ordine decrescente. Nel caso ce ne siano alcune con CPC particolarmente alto abbiamo diverse alternative:
- Mettere in pausa le parole chiave con CPC molto superiore alla media che non hanno generato conversioni o che hanno CTR molto bassi.
- Verificare i termini di ricerca (Campagne > Approfondimenti e Report > Termini di ricerca) e vedere quali hanno CPC particolarmente alti e se generano conversioni. Se non generano conversioni metterle come negative. Attenzione alle corrispondenze. Solitamente conviene considerare l’intero termine e se è composto da più parole mettere in negativo solo la parola non voluta con corrispondenza a “frase”.
- Se ad esempio vendiamo solo scarpe nuove e abbiamo come parole chiave: stivali, mocassini ma tra i termini di ricerca con CPC alto compare: stivali usati, occorre mettere come negativa solo “usati”. In questo modo anche un eventuale “mocassini usati” verrebbe escluso.
- Se invece i termini di ricerca generano conversioni, verificare che la parola sia compresa tra le parole chiave scelte e verificarne il punteggio di qualità.
- Se non è compresa, aggiungerla e aspettare qualche tempo per verificarne il punteggio di qualità.
- Se invece è già presente e il punteggio di qualità è basso occorre lavorare per migliorarlo.
- Se non si riesce perché le modifiche danneggerebbero altre parole chiave, spezzare il gruppo di annunci in differenti gruppi di annunci con parole più specifiche in modo da poter creare annunci e landing page più efficaci.
- Nel caso il CPC sia troppo alto, il punteggio di qualità si ottimo (9 o 10) e vengano generate conversioni abbiamo differenti strade da provare:
- Raffinare il Targeting: utilizzare segmenti di pubblico ben definiti (come remarketing o Customer Match) per mostrare gli annunci solo a utenti più propensi alla conversione.
- Orari e Geolocalizzazione: identificare fasce orarie, dispositivi e località con performance migliori per allocare il budget in modo più efficace.
- Implementare strategie di offerta automatiche, come “Massimizza le conversioni” o “CPA target”, per ottenere il miglior risultato al minor costo.
- Cambiare la strategia della campagna in Massimizza i clic e Imposta un limite per l’offerta costo per clic massimo limitando offerta CPC massimo a un valore ragionevole.